Ri-organizzare la città moderna

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La città del passato era caratterizzata da un elevato grado di organicità, connaturato al suo lento processo di formazione e trasformazione, per stratificazioni successive, in stretta connessione con la struttura orografica del sito, la rete dei percorsi territoriali ed i sistemi di organizzazione fondiaria. Al nucleo insediato corrispondeva un territorio di pertinenza, con una strutturazione tendente a diradarsi nel procedere dal centro verso le aree più periferiche, al confine con il territorio di pertinenza di altri insediamenti. L’organismo territoriale si trovava perciò ad essere costituito da diversi sub-organismi, a scale diverse, ognuno dei quali dotato di un proprio centro e di una propria periferia.
La città moderna, invece, frutto di successive espansioni dei nuclei insediati in posizione territorialmente nodale, cresce dapprima saturando il proprio territorio di pertinenza, quindi andando ad investire aree appartenenti ad altri organismi elementari, già dotati di un’autonoma struttura, fino ad inglobarli totalmente all’interno delle sue periferie indifferenziate. Sia in presenza di crescite spontanee sia nel caso di crescite pianificate, la nuova struttura urbana tende a sovrapporsi come una maglia uniforme su una pluralità di realtà locali diversificate, ognuna dotata di una propria forma e di un proprio equilibrio funzionale.
Ri-progettare la città moderna significa innanzitutto recuperare la consapevolezza delle realtà territoriali sempre più complesse che la città comprende in un unico continuum urbano, attraverso il riconoscimento dei rapporti e dei successivi gradi di gerarchia tra gli elementi che compongono – alle diverse scale – la struttura urbana.